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Scrivere, leggere e disegnare sono alcune delle abitudini che più mi appassionano. Quando rispetto la mia routine, svolgendo una o più di queste attività, mi sento motivata, efficace, forte. La mia energia cresce straordinariamente.

Eppure, quando sento che la mia energia è a terra, il primo impulso è quello di sottrarmi a tutto, anche alle abitudini che mi fanno stare bene.

Mi sembra impossibile trovare la forza di aggiungere altri impegni alla mia giornata già lunga e stressante.

L’unica cosa che vorrei fare è dormire, dormire e ancora dormire.

Poi mi rendo conto che non è di sonno che ho bisogno, ma di riposo.

C’è una grande differenza tra dormire e riposarsi.

Possiamo dormire diligentemente ogni notte e continuare comunque a sentirci esausti se non riconosciamo e introduciamo comportamenti che davvero ci ricaricano.

Sono le attività positive, stimolanti e creative a farci sentire bene, vitali ed energici.

Questa condizione di forte stress e sovraccarico mentale si verifica in modo particolare quando il lavoro sovrasta ogni ambito della nostra vita, con il rischio di sfociare nel burnout.

In questi ultimi anni il confine tra sfera privata e professionale è diventato sempre più labile e sfocato, sia per via dello sviluppo tecnologico e l’iperconnessione, sia per via del lavoro da casa, che ha fisicamente fuso i due ambienti.

In questo contesto, il work-life balance, ossia la capacità di far convivere in maniera serena vita e lavoro, diventa prioritaria.

È necessario proteggere la propria energia ed il proprio tempo al di fuori del lavoro attraverso attività che stimolino il nostro interesse. Attività che ci portino calma e ci permettano di riposare e rigenerarci veramente. 

Il primo passo è la consapevolezza.

Avvertire sensazioni di forte stress, di mancanza di tempo per fare qualsiasi cosa o fare fatica a dormire, concentrarsi o a relazionarsi con altre persone, molto probabilmente è il segnale che si dovrebbero calibrare meglio le proprie abitudini quotidiane, riservando il giusto spazio a se stessi.

Non basta e spesso non è possibile eliminare tutte le cose che ci portano ansia e negatività, ma possiamo impegnarci a riempire le nostre giornate di cose che ci fanno stare bene.

Il secondo passo è la pianificazione.

Si può pianificare il proprio tempo prendendo dei veri e propri appuntamenti con se stessi, proteggendo così il tempo da dedicare alle proprie passioni.

A volte non riusciamo nemmeno ad immaginare di aggiungere nuove attività alla marea di cose che dobbiamo fare. 

Ma la sensazione di ristoro deriva anche dall’intraprendere nuove esperienze, cambiare ambiente e instaurare relazioni di qualità. Non lasciamo che lo stato di stanchezza ci impedisca di vivere una vita piena.

Un buon modo per farlo è esercitare il proprio diritto alla disconnessione ed essere presenti a se stessi.

I nostri nuovi Taccuini nascono proprio da qui, sono ideati con l’obiettivo di incoraggiare i tuoi momenti “off”.

Off-line, fuori casa, fuori dalla scrivania, fuori dal lavoro. Tempo per sé.

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